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Intervista a Francesca Menazzi, Head of Human Resources

Logistica Uno, con una decina di sedi e magazzini in Italia, di cui il più recente in Puglia e una sede a Modena rivolta allo sviluppo del traffico internazionale, punta al trasporto intermodale gomma-ferro-mare (+20% nei ultimi tre anni) e all’integrazione di servizi in outsourcing per il cliente. Ha 150 dipendenti diretti, 16 mezzi di proprietà e si impegna a lavorare con vettori a basso impatto ambientale (nella maggior parte Euro 6, Lng e BioLng), offrendo servizi soprattutto nel Food&Beverage e nell’Elettronica di consumo. Per accompagnare un trend crescente del business e una forte richiesta di competenze, la società sta investendo sull’evoluzione della propria organizzazione e sulle competenze in modo strutturato.

La crescita interna
«È importante definire il percorso di crescita interno, in particolare per i giovani che approcciano il nostro settore e che arrivano da percorsi di specializzazione, sia scuole professionali sia istituti tecnici e ITS Academy. Affiancando questi ragazzi con dei tutor aziendali attraverso project work e lavori di gruppo, lavoriamo su temi dedicati alla Logistica fin da quando sono sui banchi di scuola, per coglierne il potenziale e le attitudini in modo da indirizzarli nel miglior modo possibile in azienda, attraverso un percorso di stage professionalizzante», spiega Francesca Menazzi, Head of Human Resources di Logistica Uno. La manager, che ha maturato esperienza in altri settori, è in azienda da circa un anno, con l’obiettivo di definire i processi HR a livello nazionale e attuare strategie su aspetti organizzativi, attrattività/Employer Branding e Talent Acquisition.

«Bisogna saper gestire l’urgenza e le richieste del cliente in tempo reale. Il nostro lavoro, per quanto sia basato sulla pianificazione, è soggetto a cambiamenti repentini, perché le variabili esterne legate al servizio sono molteplici», precisa la manager.
Durante una recente visita aziendale di una classe di studenti dell’ITS di Piacenza, con cui Logistica Uno collabora attivamente, è emerso che la generazione Z, nella scelta dell’azienda in cui operare, dà molta importanza ai percorsi di crescita professionale e al work-life balance, piuttosto che al tema retributivo. «Infatti in azienda stiamo ragionando su questi temi per proporre progetti in linea con queste aspettative», afferma Francesca Menazzi. In aggiunta, l’azienda sta investendo sul potenziamento di figure intermedie come i Team Leader che gestiscano team ristretti, con la possibilità in prospettiva di una crescita ulteriore nelle funzioni di coordinamento. «Un giovane di potenziale, in un anno e mezzo o due di esperienza aziendale e di comprovata attitudine, può arrivare a ricoprire il ruolo di Team Leader. Ovviamente poi abbiamo le figure senior per i progetti più complessi e soluzioni di startup dove l’esperienza e la competenza sono fondamentali», precisa Francesca Menazzi.

La logica di filiera
Per qualificare il livello professionale del settore e lavorare sul tema dell’attrattività, Logistica Uno ha promosso, grazie alla partnership con Forpin di Piacenza, un progetto formativo di filiera, che triangola soggetti appartenenti alla filiera con l’intento di fare sistema.
Il progetto in partenza in primavera, denominato “Logistica Express Training”, coinvolge operatori logistici presenti sul territorio di Piacenza – Cremona, l’Ente di Formazione Forpin, collegato a Confindustria Piacenza, da trent’anni sul mercato della formazione professionale e un’agenzia per il lavoro presente con le sue filiali sul territorio. Questa si sta occupando di reclutare i candidati da inserire nel progetto formativo di “Operatore Logistico”. Il percorso prevede 500 ore di formazione professionale, con circa 200 ore di stage in una delle aziende partecipanti al progetto e apre delle opportunità lavorative concrete. Il progetto ha una valenza di sostenibilità sociale perché offre la possibilità a uomini e donne di ricollocarsi, riqualificarsi e avere delle opportunità di lavoro.
Il progetto in questione è stato approvato dalla Regione Emilia-Romagna, perché è un esempio di collaborazione tra aziende competitor, che hanno le stesse necessità sul territorio e, proprio per questo, hanno superato la logica della competizione per ritrovarsi e co-progettare un percorso formativo assieme. Poi le persone seguiranno all’interno delle singole realtà aziendali il proprio iter.
A conclusione del corso, attraverso gli stage gli studenti verranno infatti inseriti in diverse aree, dal magazzino, alla gestione degli ordini, al customer service o all’ufficio traffico. «È un modo virtuoso di crescere come settore, fare massa critica e presentarci al mercato con un peso specifico diverso che come singola unità, anche rispetto al livello professionale dei nostri collaboratori», spiega la manager.

Il Logi_Lab di Logistica Uno
Logistica Uno non è nuova a questo approccio di rete. Proprio per creare sinergia con soggetti e competenze diverse, attraverso la Unit denominata “Logi_Lab” crea e sviluppa progetti innovativi o di settore per migliorare il servizio ai clienti e collaborare proattivamente con i fornitori e/o centri di formazione qualificata e Università.
«Questo è il nostro laboratorio che, grazie ad una rete di relazioni, promuove iniziative, ricerche, studi e workshop per rendere efficiente ed efficace il nostro servizio e, allo stesso tempo, ci permette di intercettare nuove risorse da inserire nel nostro gruppo di lavoro», conclude Francesca Menazzi.

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